Capitali armati, protezionismo imperiale

il manifesto, 13 marzo 2025


“..Con l’attacco all’Ucraina, la Russia si è macchiata dell’onta di avere inaugurato un’epoca di nuovi e ancor più intensi massacri globali: negare questa evidenza vorrebbe dire passare dalla padella dei pugilatori a pagamento atlantisti alla brace delle majorettes putiniane. Ma l’idea che von der Leyen e i suoi intendano riarmare l’Europa per difendersi da una possibile invasione russa è l’ennesima semplificazione di comodo..”

“..Il «momento» del nuovo imperialismo è dunque giunto. Occorre proteggere l’esportazione di capitali europei con milizie europee. Con buona pace delle bandiere blu e oro che verranno agitate in piazza, questo è lo scopo ultimo di ReArm Europe.”

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“MOMENTO LENIN” su Econopoly del SOLE 24 ORE

Econopoly – Sole 24 Ore, 10 marzo 2025

di Emiliano Brancaccio

 

“[..] Lo storico Niall Ferguson di Stanford ha cercato di sintetizzare il problema sostenendo che la crisi egemonica dell’impero avviene quando la spesa per interessi e per il rimborso del debito pubblico supera la spesa militare. Federico Rampini e vari altri opinionisti di grido sono corsi dietro a questa teoria. Sfortunatamente non sono in grado di comprendere che la “legge” di Ferguson è sbagliata. A differenza di Lenin, infatti, Ferguson si sofferma sulla sola parte pubblica del debito [..]”

Link all’articolo completo su Econopoly – IL SOLE 24 ORE

Sraffa after Graziani

Review of Political Economy, 4 March 2025

 

 

 

 

“..Even the most recent heterodox strands of research, including the so-called consistent stock-flow approaches or agent based models, only become effective in the theoretical struggle if they choose between the neoclassical and the Sraffian approach [..] However, from at least some of Sraffa’s traditional interpretations there is a risk of drawing an overly optimistic view of modern capitalism. Some of them seem to place too much emphasis on social progress that might result from wage claims alone or from merely governing effective demand. On closer inspection, this remarkable political optimism has a precise theoretical basis..”

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Le condizioni economiche per l’Ucraina, arriva il conto


il manifesto, 27 febbraio 2025

“..Zelensky si è sgolato fino all’ultimo per ribadire che non ha mai firmato cambiali agli alleati per ottenere le armi. Vero o falso che sia, ormai è vox clamantis in deserto. Il grottesco siparietto alla Casa Bianca fra Macron e Trump lo dimostra. L’americano sostiene che le terre rare gli spettano perché l’aiuto degli Stati Uniti all’Ucraina, diversamente da quello europeo, non era coperto da garanzie. Il francese lo interrompe affermando che l’Ue vuole rivalersi non sull’Ucraina ma solo sui fondi russi congelati nei conti correnti europei. Ipotesi pretenziosa, un po’ come se alla Francia vincitrice della prima guerra mondiale avessero chiesto di pagare i debiti della Germania sconfitta. La verità è che insieme spolperanno l’Ucraina nei decenni a venire pur di recuperare le spese militari.

Ad ogni modo, l’usurpazione dell’Ucraina sconfitta è questione drammaticamente secondaria. Il portavoce di Putin, Dimitrij Peskov, l’ha ripetuto ancora una volta..”

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Le correzioni imperialiste di Super Mario

il manifesto, 19 febbraio 2025

“..insistere nella ricerca di un’intesa economica anti-cinese con l’alleato americano appare ormai sconsiderato anche a un atlantista della prima ora come Draghi. Da questa dura presa di coscienza l’ex banchiere centrale trae dunque le rettifiche al suo stesso rapporto.

La novità principale del Draghi-pensiero risiede nel considerare l’autonomia strategica dell’Ue non più semplicemente un’opzione vantaggiosa ma una vera e propria condizione per non soccombere. Il manuale di sopravvivenza verte in questo senso su un doppio movimento, liberista all’interno e imperialista all’esterno dei confini europei…”

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