il manifesto, 19 febbraio 2025
“..insistere nella ricerca di un’intesa economica anti-cinese con l’alleato americano appare ormai sconsiderato anche a un atlantista della prima ora come Draghi. Da questa dura presa di coscienza l’ex banchiere centrale trae dunque le rettifiche al suo stesso rapporto.
La novità principale del Draghi-pensiero risiede nel considerare l’autonomia strategica dell’Ue non più semplicemente un’opzione vantaggiosa ma una vera e propria condizione per non soccombere. Il manuale di sopravvivenza verte in questo senso su un doppio movimento, liberista all’interno e imperialista all’esterno dei confini europei…”
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