Seguire il denaro: la vera posta in gioco

il manifesto, 22 novembre 2025

    

“..l’ammissione dell’Ucraina nell’Ue diventa un successo effimero. Coi capitali russi ben piantati in territorio ucraino, non sarà più possibile estrometterli dagli affari. Cade così il progetto di liberismo discriminante della famigerata «zona di libero scambio globale e approfondita» tra Ue e Ucraina, che puntava a tagliar fuori la Russia, e su cui i padroni europei avevano pervicacemente insistito sin dal 2007. Al punto da appoggiare la rivolta contro l’ex presidente ucraino Yanukovych, colpevole di ricercare un punto di mediazione finanziaria tra Bruxelles e Mosca. Ebbene, la mediazione alla fine è giunta, ma è tra Mosca e Washington. Possiamo considerarla la più cocente sconfitta per l’imperialismo europeo della prima ora, quello da cui tutte le tensioni dell’area sono partite..”

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L’Italia dei forti

il manifesto, 7 novembre 2025

      

“[..] L’Italia è dei forti, e i forti non hanno bisogno di giustizia. Se Giorgia Meloni e soci avessero voglia di raccontare la verità, in questa parafrasi letteraria potrebbero racchiudere l’essenza della loro azione di governo [..]”

“[..] in assenza di controlli, ogni trasferimento dal bilancio dello stato a favore di imprese e lavoratori rischia di tradursi in un trasferimento dai lavoratori alle imprese. Di questo tipico effetto perverso della politica fiscale si discute ancora poco [..]”

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CAPITAL CENTRALIZATION AND IMPERIALISM: A REVIEW BASED ON A B.E.R.T. SEMANTIC APPROACH

Capital & Class, 2 November 2025

 

A fruitful intersection between Marxism and “AI”. Once again, under the leadership of Owen Worth, ‘Capital & Class’ proves to be a cutting-edge journal, open to new research experiments.

CAPITAL CENTRALIZATION AND IMPERIALISM: A REVIEW BASED ON A B.E.R.T. SEMANTIC APPROACH

by Emiliano Brancaccio (University of Naples ‘Federico II’, Italy), Milena Lopreite (University of Calabria, Italy), Carmen Vita (University of Sannio, Italy)

Mokyr, Aghion e Howitt, tra «crescita e innovazione»

il manifesto, 14 ottobre 2025

    

“..L’olandese Joel Mokyr, il francese Philippe Aghion e il canadese Peter Howitt sono i vincitori del Nobel per l’economia 2025, «per aver spiegato la crescita economica trainata dall’innovazione». L’attribuzione susciterà meno polemiche del premio per la pace assegnato alla figura bifronte di Maria Corina Machado, la declamata paladina della rinascita democratica venezuelana tuttora accusata di aver sostenuto progetti golpisti contro Chavez e sodali. Gli economisti premiati, se non altro, dovrebbero avere gli armadi sgombri da simili scheletri..”

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