L’Europa cerca l’escalation finanziaria

il manifesto, 17 dicembre 2025

“..Ecco allora spiegato il tentativo di “escalation finanziaria” da parte di vari paesi europei. Non basta più congelare, bisogna confiscare gli asset russi, che debbono diventare vere e proprie riparazioni di guerra a fondo perduto. Dal Regno Unito all’Estonia, la proposta è di passare direttamente all’esproprio. A ben vedere, si tratta di una posizione opposta a quella degli Stati Uniti, che suggeriscono di utilizzare gli asset russi non come donazioni riparatrici ma al contrario come investimenti remunerativi da attuare in Ucraina, con la partecipazione delle oligarchie russe e dunque con il pieno consenso di Mosca. Orrida ipotesi per i capitalisti europei, che già reputavano l’Ucraina “cosa loro”. E’ questa una partita chiave per comprendere l’evoluzione dei rapporti futuri tra gli imperialismi europei e quelli concorrenti di Stati Uniti e Russia. Con il monito della BCE che potrebbe fungere da ago della bilancia. Lagarde avvisa: se..”

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Brancaccio a Report sull’oltrefascismo

REPORT, Rai Tre – 14 dicembre 2025

                
Lieto di aver contribuito al servizio di Giorgio Mottola e della redazione di Report sui “padroni del mondo” e le cosiddette “tecnodestre”. Io lo chiamo ‘oltrefascismo’. Con la sua ascesa dovremo misurarci. E.B.

“…Non semplicemente Musk ma soprattutto Thiel e tutta la galassia che al momento ruota intorno al vicepresidente Vance e che vede nell’iper-razzista Curtis Jarvin un rispettabile ideologo: li chiamano tecnodestra, qualcuno li definisce anche tecnofascisti. Senza dubbio questi grandi padroni sono spesso apertamente razzisti, sono misogini, sono nemici delle libertà sessuali, sono nazionalisti in senso neo-coloniale. Pertanto, qualche elemento tipologicamente fascista si intravede nella loro visione, nel loro modo di concepire la politica. Però c’è anche qualcosa in più. Sia pure nell’interesse prioritario del capitale, il fascismo tradizionale instaurava un rapporto di mediazione tra pubblico e privato. Questi no. Questi sono liberisti maniacali che incorporano elementi di fascismo. Sono come Hayek ed Evola, come Mises e Goebbels mischiati insieme. Umberto Eco parlava di ur-fascismo, cioè di un fascismo eterno, sempre ritornante. Ecco, io non condivido quella definizione. Direi piuttosto che questi soggetti sono prodromi di una forma di ‘oltrefascismo’, nel senso che vanno oltre. Non c’è solo la vena di razzismo, misoginia e nazionalismo coloniale che era tipica del fascismo classico. C’è anche un liberismo sfrenato, una voglia di totale libertà del capitale, ormai centralizzato nelle mani di questi grandi proprietari. A date condizioni, la natura di un tale mostro politico potrebbe rivelarsi persino più funesta del fascismo tradizionale…” (Emiliano Brancaccio, intervistato da Report del 14 dicembre 2025).

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Centralizzazione del capitale e caduta tendenziale del saggio di profitto: nuove evidenze empiriche

Il Ponte rivista, n. 6, 2025

Con lo sviluppo di un rinnovato filone di ricerca accademica e l’aumento considerevole di citazioni sui grandi media internazionali, trova oggi ampio riscontro la tesi di una reinassance scientifica e culturale intorno a Marx e al marxismo (Musto 2020; de Paula et al. 2025). In questo risveglio di attenzione verso la scienza eretica del capitale, tuttavia, sembra persistere un tabù. Si tratta della difficoltà, da parte di un numero cospicuo di epigoni, di tornare su un obiettivo che Marx considerava prioritario: disvelare le “leggi” di movimento della società capitalistica, le sue “tendenze” fondamentali.

In un volume di prossima pubblicazione, argomentiamo che questa diffusa ritrosia nei confronti delle “leggi di tendenza” scaturisce da un equivoco ereditato da Jean-François Lyotard: confondere la corretta critica alla teleologia delle volgarizzazioni marxiste con un atteggiamento superficiale, talvolta apertamente ostile, verso l’indagine scientifica delle tendenze storiche. Questo fraintendimento sembra aver viziato le ricerche di vari autorevoli studiosi di Marx, tra cui Michael Heinrich e David Harvey e, a ben vedere, potrebbe aver condizionato persino la ricerca di Louis Althusser, forse il massimo teorico marxista del Novecento (Brancaccio 2026). […]

(stralci da Emiliano Brancaccio e Fabiana De Cristofaro (2025), Centralizzazione del capitale e caduta tendenziale del saggio di profitto: nuove evidenze empiriche, Il Ponte – rivista fondata da Piero Calamandrei, 6, novembre-dicembre)

 

I sedicenti patrioti che non difendono l’acciaio italiano

il manifesto, 5 dicembre 2025

 

“..Gli impianti tedeschi riciclano molto meno, inquinano molto di più e sono pure caratterizzati da minore produttività del lavoro. Eppure, la Germania è in surplus di 4,3 milioni di tonnellate, mentre l’Italia è in deficit di 3,5 milioni di tonnellate. Rivendicare un riequilibrio interno all’Ue costituirebbe non solo una legittima istanza nazionale ma anche una giusta proposta di pianificazione ecologica europea. Sarebbe il caso di sollevare il problema con von der Leyen, che a parole insiste su una siderurgia europea “forte e decarbonizzata”. Ma forse i sedicenti patrioti di Meloni sono troppo indaffarati a cedere l’acciaio italiano a qualche speculatore di passaggio..”

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Seguire il denaro: la vera posta in gioco

il manifesto, 22 novembre 2025

    

“..l’ammissione dell’Ucraina nell’Ue diventa un successo effimero. Coi capitali russi ben piantati in territorio ucraino, non sarà più possibile estrometterli dagli affari. Cade così il progetto di liberismo discriminante della famigerata «zona di libero scambio globale e approfondita» tra Ue e Ucraina, che puntava a tagliar fuori la Russia, e su cui i padroni europei avevano pervicacemente insistito sin dal 2007. Al punto da appoggiare la rivolta contro l’ex presidente ucraino Yanukovych, colpevole di ricercare un punto di mediazione finanziaria tra Bruxelles e Mosca. Ebbene, la mediazione alla fine è giunta, ma è tra Mosca e Washington. Possiamo considerarla la più cocente sconfitta per l’imperialismo europeo della prima ora, quello da cui tutte le tensioni dell’area sono partite..”

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