C’e’ il rischio che l’euro esploda. Chi paghera’ il prezzo?

Liberazione, 31 luglio 2011
INTERVISTA A EMILIANO BRANCACCIO

di Fabio Sebastiani


La Germania sta riuscendo nel suo tentativo di gerarchizzazione dell’Europa a proprio uso e consumo, con gravi conseguenze sui più deboli, tra cui l’Italia. Tu l’avevi previsto qualche mese fa…

Non è mai bello ritrovarsi nelle panni delle Cassandre ma questa crisi sta prendendo una piega che alcuni di noi avevano previsto. La vendita dei titoli pubblici italiani da parte di Deutsche bank è uno dei tanti sintomi dello scontro in atto in Europa, tra capitali “forti” e capitali “deboli”. I capitali forti sono dotati di ingenti disponibilità liquide. Essi quindi non hanno fretta, né hanno interesse a fare si che l’Europa affronti i suoi squilibri interni e rilanci l’occupazione. Anzi, proprio sotto la spinta degli interessi capitalistici prevalenti, le cosiddette politiche di “lacrime e sangue” hanno accentuato gli squilibri e depresso ulteriormente i redditi. Se però il reddito continua ad arrancare diventa impossibile rimborsare i debiti, non solo pubblici ma anche privati. In questa situazione è ovvio che gli speculatori si inseriscano, scommettendo sulle insolvenze e quindi vendendo i titoli dei paesi in difficoltà. In questo modo gli speculatori non si limitano a prevedere il futuro ma contribuiscono a crearlo. Infatti, la vendita di titoli costringe i debitori a rifinanziarsi a tassi di interesse più alti, il che li spinge sempre più rapidamente verso l’insolvenza e tende ad aggravare la crisi. Siamo insomma di fronte a una tipica spirale deflazionista, nella quale i lavoratori assumono la parte della vittima sacrificale.