Nel 1992 l’Europa e l’Italia furono attraversate da una crisi per più di un verso simile alla attuale. Anche allora un governo “tecnico” ebbe l’incarico di attuare politiche di austerità per garantire la permanenza dell’Italia nel Sistema Monetario Europeo. Tuttavia, quelle politiche non bastarono: anzi, deprimendo la domanda ridussero i redditi e quindi anche le capacità di rimborso dei debiti. Dopo pochi mesi l’Italia fu costretta ad uscire comunque dallo SME e a svalutare la lira. Per giunta, la svalutazione ridusse il valore dei capitali nazionali e favorì una serie di privatizzazioni e di acquisizioni da parte di capitali esteri. Rischiamo una versione amplificata del 1992? Ne discutono Emiliano Brancaccio (Università del Sannio), Nicola Rossi (presidente Istituto Bruno Leoni), Pierluigi Battista (Corriere della Sera), Peter Gomez (Il Fatto quotidiano), Matteo Salvini (Lega Nord). Conduce Corrado Formigli.
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