“Adesso che Berlusconi si è dimesso dobbiamo fare presto e bene, dobbiamo fare il governo tecnico, dobbiamo fare i sacrifici. Solo così i mercati apprezzeranno, ricominceranno a comprare i nostri titoli, i tassi d’interesse diminuiranno e il differenziale (cioè lo spread) rispetto ai tassi tedeschi si ridurrà”. Ripetuto di continuo e da più parti, questo mantra dà l’erronea sensazione che i danni al paese causati da Berlusconi siano misurabili tramite le altalene dei mercati, confonde le idee riguardo alle vere determinanti del famigerato spread e soprattutto rischia di ritorcersi contro chi oggi insiste con simili ingenuità. Emiliano Brancaccio (Università del Sannio) ad Agorà. Conduce Andrea Vianello
[flv:spread.flv 320 240]