Il Presidente del Parlamento Europeo ed esponente di punta del partito socialdemocratico tedesco, Martin Schulz, contesta la politica della BCE, che presta alle banche private al tasso dell’un percento mentre queste acquistano titoli pubblici a tassi molto più alti. Schulz tuttavia sa bene che questa politica è scaturita dal fatto che l’ipotesi di rendere la BCE un vero prestatore di ultima istanza è stata finora osteggiata sia dai cristiano-democratici che dai socialdemocratici tedeschi. Schulz annuncia pure che al prossimo vertice europeo la Germania proporrà l’adozione di una imposta sulle transazioni finanziarie allo scopo di reperire risorse per i bilanci pubblici. Ma in origine Keynes e Tobin proposero questa imposta per scoraggiare le transazioni finanziarie, non certo per far dipendere i bilanci statali da un gettito alto o basso a seconda del numero di scambi speculativi. Il prossimo vertice europeo si annuncia dunque all’insegna di un altro “papocchio tedesco”? Andrea Vianello da Strasburgo intervista Martin Schulz ed Emiliano Brancaccio (Università del Sannio).
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