La grande stampa italiana ha immediatamente proclamato Mario Monti vincitore del vertice europeo di Bruxelles. A guardar bene i termini dell’accordo, tuttavia, si scopre che gli unici a trarre sicuramente vantaggio dall’intesa saranno gli azionisti e gli obbligazionisti delle banche. Lo scudo anti-spread risulta al momento quasi privo delle munizioni necessarie a contrastare la speculazione, e le misure per la crescita appaiono di dimensioni pressoché risibili. La recessione in questo modo non si ferma, e i rischi di deflagrazione della zona euro sono tutt’altro che scongiurati. Roberto Mania (Repubblica), Gaetano Pedullà (Il Tempo), Marco Nicolai (Università di Brescia), Emiliano Brancaccio (Università del Sannio), Elisa Calessi (Libero). Conduce Andrea Pancani.
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