Intervista a Emiliano Brancaccio su l’Espresso online (6 marzo 2020): “Il governo commette un grave errore se bada solo alle politiche di contenimento del virus e non tiene conto dei loro effetti recessivi sull’economia. […] Per uscire dal dilemma tra propagazione del virus e propagazione della crisi bisognerebbe seguire la vecchia regola “aurea” del premio Nobel Jan Timbergen: se hai due obiettivi contrastanti ti servono almeno due strumenti di policy. Nel nostro caso, visto che dobbiamo combattere due virus allora ci servono due “anti-virus”: ossia, quanto più il governo insiste con quarantene e serrate per arginare covid-19, tanto più deve aumentare gli investimenti pubblici per tenere la disoccupazione almeno invariata […] Così andiamo contro le regole europee? L’intera comunità scientifica reputa quelle regole sbagliate in situazioni normali, figuriamoci nel corso di questa emergenza. “Unione europea” dovrebbe significare che i problemi sistemici si affrontano in un’ottica unitaria e coordinata tra i paesi membri. Finora non è andata così: dalle crisi bancarie alle crisi migratorie, hanno sempre prevalso comportamenti scoordinati e conflittuali e la reputazione delle istituzioni europee ne è uscita male. Se prevalesse l’inettitudine politica anche nel caso del coronavirus sarebbe l’ennesima onta, dal punto di vista simbolico forse persino peggiore delle precedenti. […]”.