VACCINI: PROTEZIONISMO O COMUNISMO?

RAI radio uno – eresie – 12 marzo 2021 – Il governo Draghi blocca l’export verso l’Australia di 250 mila dosi di Astrazeneca, e il governo australiano accusa l’Italia di attuare una politica di “protezionismo dei vaccini”, una strategia inedita destinata a provocare disastri. Ma a ben vedere non si tratta di una novità: dagli Stati Uniti alla stessa Australia i blocchi all’export di vaccini sono stati numerosi, in questa pandemia come nelle precedenti. Il vero problema è che il protezionismo dei vaccini non è una soluzione, né per superare la scarsità né per selezionare i farmaci che abbiano meno controindicazioni e siano efficaci contro le varianti. Piuttosto, l’Italia farebbe meglio a sostenere le campagne portate avanti da paesi in via di sviluppo e associazioni per rendere la conoscenza tecnica contro il virus un bene pubblico globale. Chiamiamolo “comunismo scientifico contro il covid” o anche in altri modi, se proprio vogliamo evitare di épater le bourgeois. Ma bisogna agire in questa direzione, prima che sia tardi. Come ogni venerdì su RAI radio uno, il commento dell’economista Emiliano Brancaccio dell’Università del Sannio.