il manifesto, 22 dicembre 2023
“[..] Appena pochi anni fa Giorgia Meloni e gli altri «sovranisti» del suo governo ancora sbandieravano l’incondizionato abbandono dell’euro come ricetta salvifica per l’economia italiana. Oggi si trovano con le ginocchia sui ceci a firmare il nuovo patto di stabilità, una cambiale all’Europa liberista persino più insidiosa delle precedenti [..] Meloni e Giorgetti vorrebbero almeno capitolare con un cenno di dignità residua, quando rimarcano che per tre anni l’Unione chiuderà un occhio sulla spesa causata dall’aumento dei tassi d’interesse. Ma c’è un inconveniente che non è stato finora notato. In termini reali l’onere degli interessi si annuncia ben più gravoso nella fase successiva [..]”
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