Le condizioni economiche per l’Ucraina, arriva il conto


il manifesto, 27 febbraio 2025

“..Zelensky si è sgolato fino all’ultimo per ribadire che non ha mai firmato cambiali agli alleati per ottenere le armi. Vero o falso che sia, ormai è vox clamantis in deserto. Il grottesco siparietto alla Casa Bianca fra Macron e Trump lo dimostra. L’americano sostiene che le terre rare gli spettano perché l’aiuto degli Stati Uniti all’Ucraina, diversamente da quello europeo, non era coperto da garanzie. Il francese lo interrompe affermando che l’Ue vuole rivalersi non sull’Ucraina ma solo sui fondi russi congelati nei conti correnti europei. Ipotesi pretenziosa, un po’ come se alla Francia vincitrice della prima guerra mondiale avessero chiesto di pagare i debiti della Germania sconfitta. La verità è che insieme spolperanno l’Ucraina nei decenni a venire pur di recuperare le spese militari.

Ad ogni modo, l’usurpazione dell’Ucraina sconfitta è questione drammaticamente secondaria. Il portavoce di Putin, Dimitrij Peskov, l’ha ripetuto ancora una volta..”

articolo completo sul manifesto