Liberazione, 29 giugno 2011
INTERVISTA A EMILIANO BRANCACCIO
di Tonino Bucci
Primo, riduzione a tre delle aliquote fiscali, che in sostanza significa meno tasse per i redditi alti. Secondo, aumento di un punto dell’Iva, cioè lo spostamento (in parte) della tassazione dai redditi ai consumi. Terzo, abolizione dell’Irap nel 2014. Stando alle linee generali della bozza di riforma fiscale in cantiere nel governo, dubbi non ce ne sono: sgravi fiscali soprattutto per i ceti alti, più oneri per quelli bassi e per i lavoratori, zero prospettive per uscire dalla desertificazione del sistema produttivo italiano. Ne abbiamo conferma dalle parole dell’economista Emiliano Brancaccio, docente all’università del Sannio.