Econopoly – Il Sole 24 Ore, 13 maggio 2021
di Emiliano Brancaccio, Andrea Califano, Fabiana De Cristofaro
Tutti riconoscono che una crisi della globalizzazione è in atto, ma quasi nessuno nota che questa crisi è marcatamente asimmetrica. Le restrizioni alla libertà di movimento internazionale, attuate in questi anni da moltissimi paesi, hanno infatti riguardato le merci e soprattutto le persone mentre non hanno quasi mai toccato gli spostamenti di capitali. Questa forma di “liberismo xenofobo”, accondiscendente verso i movimenti di capitali e repressiva verso i movimenti di persone, gode oggi di grande successo politico e potrebbe costituire il principale collante di inedite alleanze strategiche tra i partiti dell’establishment liberale e le destre nazionaliste. Bisogna comprendere, tuttavia, che questa nuova dottrina emergente è profondamente irrazionale, priva di basi scientifiche. Una critica a partire dai risultati di un paper recente pubblicato sullo European Journal of Economics and Economic policies.